Arthur alla Fiorentina grazie a Vlahovic: la strategia con la Juve

FIRENZE – Non chiamatela scommessa. Guai a parlare così di Arthur Melo al cospetto di Vincenzo Italiano. Se c’è infatti una figura che in questi ultimi giorni di serrate trattative ha spinto più di ogni altro in seno alla Fiorentina per provare a chiudere al più presto la trattativa per il brasiliano della Juventus, questi è proprio il tecnico viola. Ama misurarsi con i giocatori reduci da stagioni non esaltanti, ha voglia – dopo l’azzardo su Jovic riuscito a dire il vero solo a metà – di rimettere in sesto anche il classe ’96 dopo un’annata, quella a Liverpool, decisamente anonima per il mediano (in totale appena 256’ in campo suddivisi in sole quattro presenze). Per capire però se l’affare tra il club di Commisso e quello bianconero andrà a buon fine bisognerà ancora attendere qualche altro giorno. Visto che, nonostante i dialoghi tra le parti siano proseguiti anche nella giornata di ieri, al momento non è stata trovata la quadra del cerchio né sulla suddivisione alla pari dell’altissimo ingaggio del giocatore (5 milioni netti, bonus esclusi, che dovrà essere per forza in parte coperto dalla Vecchia Signora) né sulla potenziale cifra di riscatto con la quale nel giugno del 2024 la Fiorentina potrebbe scegliere di riscattare l’ex Barça.

Il prezzo del riscatto, il vero nodo

È in particolare su quest’ultimo punto che si gioca la battaglia più delicata: in virtù della scadenza di contratto del regista fissata al 2025 (oltre che di un recente passato per lo stesso Arthur non propriamente esaltante sotto l’aspetto anche della tenuta fisica), la Fiorentina starebbe provando ad abbassare il più possibile la cifra del riscatto, portandola attorno ai 15 milioni di euro. Ovvero meno della metà della cifra che a giugno il Liverpool avrebbe potuto spendere pur di aggiudicarsi l’intero cartellino del giocatore, rispedito invece a Torino senza colpo ferire. I viola, oltretutto, fanno leva anche sulla volontà del brasiliano. Che oltre ad essere stato bollato subito come un esubero dalla nuova area tecnica juventina, ha già espresso (in privato) pieno gradimento per il progetto che la Fiorentina avrebbe di intenzione di costruire attorno a lui.

Una trattativa stile Mandragora

All’interno di questo gioco di incastri potrebbe avere un ruolo chiave anche l’ultima tranche di denaro che la Fiorentina aspetta dalla Juventus per la cessione di Vlahovic del gennaio 2022: come già un anno fa per l’affare Mandragora (dove i soldi per il mediano – circa 9,2 milioni – furono “scalati” dal saldo che i bianconeri dovevano alla società di viale Fanti) stavolta la storia potrebbe ripetersi anche per impostare in un secondo tempo l’operazione relativa al riscatto del brasiliano (di recente peraltro, in una conferenza stampa, il presidente Commisso sul conto del serbo aveva parlato di una tranche di denaro che da parte dei bianconeri «deve ancora arrivare»: basterà?).

Arthur, il regista della nuova Fiorentina

Ma quale sarà, nella mente dell’allenatore, il ruolo ideale in cui sfruttare, eventualmente, le doti di Arthur? Sulla base dei primi elementi emersi nel test in famiglia di sabato contro la Primavera, la sensazione è che Italiano per la prossima stagione sia intenzionato a ripartire dall’ormai consolidato 4-2-3-1, un modulo che calzerebbe a pennello con le doti del brasiliano, visto dall’area tecnica come un regista quasi classico con visione e tempi di gioco e – cosa più che importante – piedi buoni. Se non proprio l’alter ego di Amrabat (che nella mediana della Fiorentina aveva saputo eccellere soprattutto per la sua fisicità), qualcosa di molto vicino al prototipo di playmaker che i viola cercano da molto tempo. E con il quale, a partire da agosto, sognano di dare l’assalto ai primi posti della Serie A.


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